Motore bicicletta a pedalata assistita

Bici a pedalata assistita: motore anteriore, posteriore o centrale?

Probabilmente vi sarete chiesti parecchie volte nell’osservare una bicicletta a pedalata assistita, che differenza c’è tra un motore  anteriore, posteriore o centrale, e che efficacia ha l’uno rispetto all’altro e soprattuto, quale tipo di motore scegliere per la vostra bicicletta elettrica in base alle vostre esigenze?
Grazie a quest’articolo (letto su Bici Elettriche) di Giulio Maldacea di 2fast2Green che si occupa di retrofit e trasformazioni di biciclette “normali” in bici a pedalata assistita, vi svela l’arcano.

Iniziamo a parlare dell’ hub anteriore, cioè il motore montato sulla ruota davanti,  è il sistema più semplice da montare e quindi spesso si trova sulle bici economiche, come difetti riscontrati dagli utenti : sollecita molto la forcella e tende a rendere meno istintiva la guida in curva tendendo ad allargare specialmente sul bagnato. In compenso sulle salite sterrate e scivolose alcuni utenti lo trovano vantaggioso trasformando la bici di fatto in una due ruote motrici : anteriore elettrico, posteriore muscolare. Assolutamente da non andare oltre i 250W, a parte che è illegale per uso stradale, anche perchè oggettivamente pericoloso.

L’ hub posteriore, cioè il motore montato sulla ruota posteriore, è più neutro a livello di stile di guida, agisce sul carro posteriore normalmente più sollecitabile della forcella anteriore. E’ la soluzione che offre una buona guidabilità e consente anche, per usi in spazi privati, di salire di potenza magari utilizzando anche sistemi di ricarica in frenata (salvo montaggio di torque arm di rinforzo).

Entrambi i sistemi hub (anteriore e posteriore) agiscono a valle del cambio quindi il motore elettrico lavora in monomarcia con grande sforzo in partenza e quindi elevati consumi specialmente in città con frequenti start and stop.

Il motore centrale (montato sotto i pedali della bicicletta) sfrutta invece il cambio, ottimizzando l’efficienza e quindi i consumi, normalmente ha una migliore autonomia. Migliora anche la distribuzione dei pesi e si semplifica la manutenzione dei pneumatici non avendo il problema dei cablaggi sulle ruote. I sistemi centrali inoltre sono più fluidi agendo non solo in base alla cadenza della pedalata ma anche sulla base di altri sensori (accellerometri) che valutano la spinta effettiva impressa ai pedali. La sensazione di guida è quella di una migliore reattività ed efficacia.
Unica nota dolente : il costo. Un sistema omologato centrale completo costa un 50% in più di un sistema hub (motore nella ruota). Altro aspetto da valutare : il motore centrale non consente l’autoricarica che, a dire il vero, ha dei benefici effettivi solo in determinate situazioni.

In linea di massima il motore anteriore e posteriore complica la manutenzione in caso di foratura e rende la bici leggermente più dura da pedalare a motore spento (se non disattivato), ma gli indubbi vantaggi che apporta durante la pedalata assistita sono decisamente notevoli.