Pensateci bene, quando eravamo piccoli si usava molto (adesso di meno) la dinamo per generare la luce che andava a illuminare la strada. Collegata alla ruota anteriore, ogni pedalata veniva convertita in elettricità, da fermo ovviamente no. L’idea non era male, effettivamente pedalando produciamo e “sprechiamo” un sacco di energia elettrica, che sarebbe intelligente recuperare ed utilizzare quando più ne abbiamo bisogno, magari per faticare di meno. Questo in parole molto semplici il futuro della bicicletta a pedalata assistita la versione duepuntozero,  pensato e realizzato dal MOVE, il gruppo di ricerca del Politecnico di Milano, che si occupa di elettronica e controllo dei veicoli.

Il progetto Bike Plus ha come suo fulcro principale lo sfruttamento e l’ottimizzazione dell’energia fisica del ciclista, trasformando in energia elettrica la forza esercitata sul pedale ed accumulando l’energia prodotta in eccesso in una batteria, per poi utilizzarla nel momento del bisogno, senza dover utilizzare energia proveniente da fonti esterne.

La Bike Plus regola l’energia da utilizzare in base allo sforzo che produce il ciclista, più si sforza (partenze da fermo o salite) e più Bike Plus eroga energia e quindi fa’ affaticare di meno il ciclista, meno ha bisogno di assistenza e più ricarica le batterie (in discesa o in decelerazione). Tanto semplice, quanto geniale no?.

Nei test effettuati in velodromo e presso il centro di medicina sportiva Mapei di Castellanza, si è potuto constatare che una bici con il Bike Plus montato, nel ciclo urbano consente un affaticamento del ciclista inferiore al 30% rispetto ad una bici tradizionale, facendo arrivare il ciclista alla sua meta più riposato e senza il bisogno di ricaricare le batterie da una fonte energetica esterna, quindi con un impatto del suo spostamento davvero uguale allo zero. Interessante poi l’applicazione elettronica delle impostazioni della Bike Plus, che consente di regolare tramite smart phone l’intensità di ricarica della batteria ed una serie di parametri che ci consentiranno di avere un livello personalizzato di assistenza da parte del motore. Insomma una bici a pedalata assistita davvero intelligente. E per fortuna che qualche cervello ben funzionante, rimane qui in Italia ad ideare queste meraviglie, speriamo solo che adesso sia qualche azienda italiana a commercializzare questo prodotto al più presto.

Per avere altre informazioni sul progetto vi consiglio di leggere la recensione effettuata da Red Live.

Di andrea

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